Con una sentenza destinata a far discutere (Lecce, II, 29 gennaio 2025 n. 138), il T.A.R. Puglia ha confermato che il principio di rotazione si applica anche agli affidamenti diretti, contraddicendo l’orientamento più permissivo del T.A.R. Calabria.
Il nuovo Codice dei contratti pubblici (art. 49, c. 5) esonera dall’obbligo di rotazione solo le procedure negoziate (art. 50, c. 1, lett. c, d, e), senza menzionare gli affidamenti diretti (lett. a e b). Il T.A.R. ha quindi escluso la possibilità di deroga per un servizio da 120.000 euro, rientrante nei limiti dell’affidamento diretto.
La decisione, in linea con il T.A.R. Basilicata, potrebbe limitare la discrezionalità delle stazioni appaltanti, rafforzando l’obbligo di rotazione anche in presenza di avvisi pubblici. Un tema su cui potrebbe presto intervenire il Consiglio di Stato.
Traspare,
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