Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 36/2023, il tema dei costi della manodopera negli appalti pubblici assume nuova centralità. Diverse recenti sentenze dei TAR (Emilia-Romagna, Puglia, Sardegna, Lazio) contribuiscono a chiarire i limiti alla ribassabilità, le modalità di indicazione dei costi e le conseguenze delle eventuali omissioni.
1. Ribassabilità dei costi della manodopera: libertà d’impresa e limiti normativi
Il TAR Emilia-Romagna (sent. n. 111/2025) afferma che i costi della manodopera non sono “fissi e invariabili”. Possono essere oggetto di ribasso, se il concorrente dimostra la compatibilità con l’organizzazione aziendale e il rispetto dei minimi salariali. Un divieto assoluto, secondo i giudici, violerebbe la libertà d’impresa e il principio di proporzionalità.
2. Differenza tra “importo a base di gara” e “importo ribassabile”
Il TAR Puglia (sent. n. 434/2025) evidenzia che i costi della manodopera vanno separati dall’importo soggetto a ribasso, ma ciò non implica l’impossibilità di proporli in misura inferiore, purché giustificata. È una lettura coerente con l’obbligo (art. 108, co. 9) di indicare i propri costi, utile a prevenire distorsioni concorrenziali.
3. Omissione dei giustificativi: niente esclusione automatica
Il TAR Sardegna (sent. n. 250/2025) esclude l’automatica esclusione in caso di mancata allegazione dei giustificativi relativi alla manodopera. Richiama il principio di tassatività delle cause di esclusione (art. 10 Codice) e sottolinea la discrezionalità dell’amministrazione nella valutazione della congruità dell’offerta.
4. Modelli predisposti dalla stazione appaltante e omissioni non sanzionabili
Il TAR Lazio (sent. n. 5508/2025) rileva che l’omessa indicazione dei costi della manodopera può dipendere dai modelli predisposti dalla stazione appaltante. Chi non ha indicato tali costi non può poi dolersi dell’omissione altrui, per il principio di coerenza comportamentale.
Conclusione
Le decisioni analizzate offrono una lettura sistematica e flessibile delle norme del nuovo Codice:
• I costi della manodopera non sono esclusi da ogni possibilità di ribasso, ma tale ribasso va giustificato.
• L’omessa indicazione o giustificazione non comporta automaticamente l’esclusione.
• Si rafforza un bilanciamento tra tutela del lavoro e concorrenza, nel segno della proporzionalità e dell’apertura del mercato.
Destinatari: operatori economici, stazioni appaltanti, giuristi e tecnici del settore, per un’applicazione coerente e competitiva del nuovo Codice.
Traspare,
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