Agli appalti PNRR non si applica il nuovo Codice. Lo ha stabilito il TAR Lazio, Roma, Sez.III, con sentenza n.14366 del 15 luglio 2024 pronunciatosi su una procedura che, pur essendo stata indetta dopo il 1^ luglio 2023, continua, secondo i giudici, ad essere soggetta all’applicazione del d.lgs. n.77/2021 e ai richiami e rinvii del d.lgs n.50/2016, risultando impermeabile alle disposizioni del nuovo Codice dei contratti, d. lgs 36/2023. Una sentenza che va in controtendenza con le precedenti del Tar Lazio e Tar Umbria (n.134 del 3 gennaio 2024 e n.758 del 23 dicembre 2023).
Il Collegio precisa che il regime giuridico applicabile agli affidamenti – come quello all’esame – finanziati con i fondi PNNR e PNC è desumibile dalla lettura congiunta degli artt. 225, comma 8 e 226, comm 1 e 2, del d.lgs n. 36/2023.
La prima norma dispone che “In relazione alle procedure di affidamento e ai contratti riguardanti investimenti pubblici, anche suddivisi in lotti, finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR e dal PNC, nonché dai programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea, ivi comprese le infrastrutture di supporto ad essi connesse, anche se non finanziate con dette risorse, si applicano, anche dopo il 1° luglio 2023, le disposizioni di cui al decreto-legge n. 77 del 2021, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 108 del 2021, al decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, nonché le specifiche disposizioni legislative finalizzate a semplificare e agevolare la realizzazione degli obiettivi stabiliti dal PNRR, dal PNC nonché dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030 di cui al regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018”.
La seconda stabilisce l’abrogazione del d.lgs n. 50/2016 a far data dal 1° luglio 2023 e l’applicazione di tale decreto solo ai procedimenti in corso, cioè a quelli in cui i bandi o avvisi sono stati pubblicati prima di quel termine.
Ne consegue che, secondo i giudici, le norme ad hoc previste per le opere PNRR e assimilate continuano a trovare applicazione pur dopo il 1° luglio 2023.
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